Scala elicoidale pianta circolare, ellittica o quadrata: comunque un capolavoro!

17 Gennaio 2023

Se sei alla ricerca di un elemento dal fortissimo impatto scenico, che diventi protagonista dei tuoi ambienti, la scala a chiocciola/elicoidale è senza dubbio quello che fa per te. L’abbiamo ribadito mille volte e non è mai sufficiente: una scala a chiocciola o una scala elicoidale soprattutto, ma in generale un progetto di scala ben fatto, possono arrivare a livelli di eccellenza tali da far dimenticare la loro funzione principale di collegamento.

Veri e propri elementi architettonici che sono in grado di animare l’ambiente che le ospitano, specialmente se parliamo di una scala elicoidale pianta circolare, ellittica o quadrata, le scale elicoidali per interni e per esterni possiedono un carattere distintivo fortissimo, che in vari casi le rende assolutamente indimenticabili.

L’anatomia unica e spettacolare della scala elicoidale pianta circolare, ellittica, quadrata

Se sfruttare lo spazio nel modo migliore rappresenta in architettura e nell’interior design una conditio sine qua non, le forme anatomico-strutturali degli elementi, dagli edifici agli oggetti più piccoli di cui ci circondiamo, animano e soddisfano il nostro senso estetico. Per questo motivo una scala elicoidale ben progettata per l’ambiente di riferimento, risulta spesso quella perfetta, adatta a una molteplicità di spazi: creatività e funzionalità concorrono a creare il progetto perfetto per te.

La scala elicoidale cattura lo sguardo grazie alle linee spiraliformi che si rincorrono e generano una sorta di ipnosi; peraltro, a differenza della scala a chiocciola utilizzata spesso con la funzione di salvaspazio, da il suo meglio nelle dimensioni più ampie. In termini più specifici: paradossalmente, per esempio, una scala elicoidale pianta tonda a cui manca rispetto alla chiocciola classica il piantone centrale, riesce a raggiungere una maggiore stabilità. 

In un certo senso la scala elicoidale è proprio l’evoluzione della chiocciola, di antiche origini, che viene migliorata e resa ancora più scenografica e per certi versi maggiormente funzionale. A prescindere dalla forma in pianta, soddisfa lo sviluppo in verticale ma anche una maggiore ampiezza nelle pedate (quindi comodità di percorrimento assicurata!). In generale le scale elicoidali possono raggiungere altissimi livelli estetici, tali da farle sembrare vere opere d’arte, grazie alla notevole possibilità di personalizzazione.

Scala elicoidale pianta tonda, ellittica o quadrata: materiali e dettagli

Le scale elicoidali rientrano senza dubbio nelle opzioni di scelta di progetti ambiziosi, moderni e di design; abbiamo visto che una scala a chiocciola elicoidale viene spesso progettata per raggiungere dimensioni maggiori della chiocciola classica, collocata in ambienti dalle giuste metrature. Sia che si tratti di una scala elicoidale quadrata, una scala elicoidale pianta circolare o ellissoidale, se pensi alle linee spiraliformi armoniose in concomitanza all’utilizzo di materiali pregiati di qualità, il gioco è fatto!

Scale elicoidali in cemento grezzo o rivestito, ma in generale nei più vari materiali strutturali o di rivestimento gradini (scale elicoidali legno, scala elicoidale ferro, con vetro, pietra naturale e via dicendo). Ogni materiale gioca col dinamismo delle linee spiraliformi a suo modo, in abbinamento o a contrasto, naturalmente voluto, con l’ambiente ospitante. 

Ogni materiale e colore riflette gusto ed esigenze differenti e, nonostante la progettazione di una scala elicoidale risulti la più complessa tecnicamente parlando, ciò che risulta alla fine è semplice ma magico allo stesso tempo.

Più o meno originale ed unica, se creata per esempio personalizzata, oppure più basica e rispondente a criteri standardizzati, l’effetto finale dell’installazione elicoidale risulta sempre sorprendente oltre che estremamente funzionale. 

Scale elicoidali famose, emblemi della nostra storia dell’architettura

Non fa male fare cenno agli stupefacenti esempi, per dimensioni e per spettacolare estetica, di scale famose, icone della storia dell’architettura italiana e tutt’oggi visitate continuamente da turisti italiani e stranieri. Mi riferisco alle notissime:

• scala elicoidale Musei Vaticani (scala elicoidale Bramante); la famosissima scala elicoidale a doppia rampa all’ingresso dei famosi Musei, capostipite di tutte quelle a venire, è stata commissionata in origine al Bramante che non ha potuto portarla a termine per scopi prettamente funzionali – arrivare al Cortile delle Statue nonché alla villa di Innocenzo VIII senza attraversare Palazzo Apostolico.
  Nel 1929 su commissione di Papa XI che addirittura è intervenuto in alcuni dettagli della progettazione, Giuseppe Momo la realizza ispirandosi proprio a quella del Bramante; è stata inaugurata nel 1932.

• scala elicoidale palazzo Mannajuolo; nella città di Napoli in un edificio privato storico nel quartiere Chiaia, è un’opera davvero notevole.
  Realizzata in marmo dall’architetto Arata – gradini inseriti a uno a uno all’interno del muro d’anima perimetrale – con ringhiere in ferro battuto, risulta davvero sorprendente, sia per le linee spiraliformi sia per lo scorcio luminoso filtrante dal centro della scala elicoidale pianta ellittica che mantiene la sua bellezza inalterata nel tempo.

• scala elicoidale Urbino (Bastione della Rampa elicoidale), vera e propria opera ingegneristica ordinata dai duchi di Montefeltro: davvero suggestiva nel suo percorrimento, all’interno del famoso torrione in prossimità delle mura, collega le Stalle Ducali al Palazzo; è stata progettata quindi con la finalità di permettere al Duca di raggiungere le scuderie direttamente dal palazzo.

• scala elicoidale Borromini (di palazzo Barberini), di stile barocco, progettata appunto da Francesco Borromini; è una scala elicoidale pianta ovale quindi si avvita ma con schiacciamento longitudinale che permette una maggiore comodità nel percorso.
  Complementare alla scala del Bernini, è stata concepita perseguendo non solo uno scopo prettamente estetico, ma anche e soprattutto funzionale, consentendo un accesso dal porticato esterno verso le stanze del Cardinale Barberini. La luce filtra dall’alto e dalle finestre della facciata, illuminando le colonne doriche che compongono, nel numero di dodici, ogni girata di questa fantastica scalinata.

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